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Divertirsi in aeroporto

Stare fermi in transito tra due voli aerei non deve più essere un tempo monotono trascorso ad annoiarsi. Ci sono degli aeroporti  che sono interessanti e luoghi presso i quali passare ore di svago. Ne abbiamo selezionati alcuni.

Schiphol, Amsterdam

Nell’aeroporto di Amsterdam si può ammirare parte della collezione del Riijkmuseum, dedicato ad arte e letteratura e visitare il Teatro 6XD, cinema d’avanguardia, oltre a potersi rilassare con infusi speciali all’Oxygen Bar.

McCarran International Airport, Las Vegas

All’interno di questo aeroporto sono presenti oltre mille slot machine, quasi quante potrete trovare su StarCasino, e un enorme museo dell’aviazione adatto anche ai viaggiatori più piccoli.

Dubai International Airport

Shopping è la parola d’ordine in questa struttura, dove i negozi sembrano non finire mai! Troverete tutti i migliori brand del mondo e un’immensa zona duty free oltre a una palestra e giardini zen dove passeggiare in tranquillità.

San Francisco International Airport

All’interno di questo scalo potrete visitare un meraviglioso acquario o rilassarvi facendo yoga in apposite stanze dedicate. Inoltre, l’aeroporto dispone di cabine doccia del costo di circa 15 Euro.

Haneda Airport, Tokyo

Qui si può gustare il sushi al Marketplace Edo o portare i bambini ad ammirare il planetario allo Starry Cafe.

Franz Josef Strauss International Airport, Monaco di Baviera

A Monaco la birra è ovunque e non poteva quindi mancare una birreria da sogno all’interno dell’aeroporto dove si possono gustare diverse birre tedesche all’interno di un giardino nel quale spesso vengono ospitati concerti.

Austin-Bergstrom International Airport, Texas

Qui la musica non smette mai di suonare. Troverete sempre band a esibirsi, fra country, swing e jazz.

Incheon International Airport, Seul

Nell’aeroporto della capitale coreana si può passare il tempo pattinando sul ghiaccio o ammirando show di danza tradizionale: merita una visita!

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Le qualità di un buon pilota d’aereo

Il lavoro del pilota  è molto più complicato di quanto si possa immaginare, non si tratta infatti solo di gestire la cloche ma bisogna eseguire molte altre funzioni durante il volo.

Cosa fa un pilota durante il volo

Queste solo le mansioni del pilota:

*controllo della strumentazione e del carburante

*verifica della rotta e dei problemi legati alle condizioni meteorologiche

*comunicazioni con le torri di controllo a terra

*gestione di carico/scarico merci e passeggeri

Alla guida di un velivolo deve quindi esserci una persona qualificata, in grado di riconoscere e mappare le condizioni atmosferiche, gli insediamenti terrestri e le caratteristiche del territorio, oltre a saper comunicare in modo efficace con gli operatori per gestire le operazioni di decollo e atterraggio o situazioni di emergenza.

Per questo, i piloti devono conoscere più lingue straniere e possedere una infarinatura di base della legislazione internazionale e delle regolamentazioni di ogni continente.

Un lavoro non facile

Il lavoro del pilota non è adatto a tutti: richiede di passare molto tempo nel piccolo spazio della cabina mantenendo sempre il controllo dell’aereo e delle proprie emozioni, rimanendo sempre pronti a sventare pericoli e agire rapidamente in situazioni di emergenza.

Per fare il pilota bisogna essere in grado di tenere a bada lo stress, avere energie da vendere e saper analizzare velocemente le centinaia di informazioni presenti ogni secondo sugli schermi del velivolo.

Infine, per pilotare un aereo e completare con precisione le procedure richieste, bisogna avere grande attenzione per i dettagli ed essere accurati nel seguire le norme previste sia per questioni legali che per la sicurezza dei passeggeri: non tutti, comprensibilmente, riescono a completare un percorso professionalizzante così denso di complessità.

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Cos’è un campo d’aviazione

Un campo di aviazione spesso non è altro che un appezzamento di terreno sottratto all’agricoltura, spianato anche solo alla bell’e meglio, di dimensioni sufficienti per ospitare decollo e atterraggio di piccoli e medi aeromobili: possiamo pensarla come la versione rustica di un aeroporto.

Una storia gloriosa

Utilizzati spesso in passato, oltre che per esigenze militari, anche per chi avesse difficoltà in volo per avarie dovendo riparare rapidamente a terra in modo sicuro, dal dopoguerra a oggi i campi d’aviazione sono diventati prevalentemente piste per aeroclub amatoriali che ospitano dal deltaplano a motore al parapendio ai piccoli monomotore a elica fino ai più grandi bimotori e, in alcuni casi, laddove le dimensioni della pista lo consentano, anche piccoli e medi aerei a reazione.

Una delle attività svolte in questi aeroclub è la scuola di volo, accessibile a tutti gli appassionati che desiderino cimentarsi con piccoli velivoli o con deltaplani e ultraleggeri. Un capitolo a parte va riservato per quelle strutture dove si pratica il volo a vela, affascinante disciplina che fa del volo planato una vera arte.

Vedere il decollo di un aliante è sempre coinvolgente: attendere una volta in volo il momento del distacco del cavo di traino dà ogni volta un’emozione fortissima e ci si meraviglia ogni volta del “miracolo” che tiene sospeso da terra un mezzo di questo tipo.

Così si trascorrono minuti infiniti con il naso all’insù, seguendo le volute a spirale dell’aliante che va a caccia di correnti ascensionali, fino a quando, silenziosamente e con grazia assoluta lo stesso aliante torna a terra.

Da queste accessibili “rampe di lancio” spesso decollano anche aerei carichi di paracadutisti, pronti a lanciarsi da folli altitudini per provare il brivido della caduta libera e della planata assistita dai loro super tecnologici e sicuri paracadute: ancora emozioni, anche per chi assiste, anche se di natura diversa.

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La mobilità aerea tra droni e velivoli autonomi

In questo articolo di approfondimento, passateci la battuta, vorremmo fare un “volo” panoramico sui nuovi mezzi di locomozione aerea.

Droni all’avanguardia

L’avvento dei droni, degli ibridi auto-aereo e il grande sviluppo dei sistemi elettronici di assistenza al volo, sia esso pilotato da remoto, autonomo o diretto, consente l’allargamento dell’utilizzo di questi nuovi strumenti a una platea di utenti ancora più grande.

Non passa giorno senza che i media ci offrano immagini, articoli e filmati su sistemi di consegna delle merci con piccoli droni a guida autonoma, operazioni militari eseguite con droni a guida remota, nuovi veicoli volanti che possono trasportare una o più persone decollando in verticale o trasformandosi da automobili in velivoli.

Tutto questo in un periodo di assoluta anarchia formativa e regolamentare, dove spesso chi manovra questi “oggetti volanti identificati e non” è un assoluto autodidatta, a volte prestato da altre esperienze di pilotaggio aereo ma spesso facente parte di coloro i quali non hanno neanche mai staccato i piedi da terra.

Alcune nazioni stanno provvedendo a una prima e parziale regolamentazione, sia a livello di titoli di accesso al pilotaggio, sia delle regole di volo di questi nuovi apparati.

Si pone l’esigenza di creare un sistema di preparazione assimilabile alle attuali scuole di volo che possa “laureare” i futuri piloti, garantendo a tutti noi che la loro perizia e attenzione alle norme e regole ci proteggano, senza dover passeggiare sempre col naso all’insù per fare attenzione a tutto ciò che ronza sopra di noi: non si tratta solo di paura di incidenti, ma anche di tutela della privacy.